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Sembra di vivere nell’era del sovraccarico di #notizie, dove programmi e #social ne assumono il ruolo di protagonisti. Ma in quale direzione ci portano? Ci sentiamo così tutti connessi e in continua diretta con il mondo intero. Basta accendere la #tv o cliccare sull’app di un social network ed ecco che la trafila di notizie occupa la mente, senza mezze misure. E, assieme al sovraccarico di #informazioni, arriva “anche una disputa dei compensi degli #esperti che vanno a parlare in televisione per denaro”. Così afferma Fabio #Duranti, collegando inevitabilmente l’indigestione delle notizie alla logica del lucro di alcuni esperti che, pur di farsi pubblicità, accettano compensi fuori luogo.
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Dai #virologi della #pandemia, oggi si è passati ai nuovi ‘geopolitici’ che incalzano la figura del perfetto esperto chiamato a parlare in diretta (nazionale e non) dei risvolti bellici in atto tra #Russia e #Ucraina. C’è chi accetta denaro per diffondere la sua parola, e chi invece si presta al servizio della comunità, rivelandosi come un punto di riferimento più saldo e non come parte di un sistema retto esclusivamente dallo spettacolo che ci propongono ogni giorno: “Ora c’è la #guerra e guadagneranno su questo e quindi tutto quello che fa impressione, spettacolo, viene messo in pratica”.
Ecco l’analisi di Fabio Duranti in diretta sulla differenza tra chi diffonde informazione per torna conto personale e chi invece lo fa di mestiere e con cognizione di causa.
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